Quando in una bottega, in uno studio, in una redazione, persone sperimentate e giovani esordienti lavorano insieme, l’artigiano, il professionista, il redattore guida l’apprendista, il tirocinante, il praticante con la sua esperienza: lui sa come si fa, l’ha già fatto, c’è già passato; l’altro guarda, capisce, impara. Questo numero de Il Ducato, l’ultimo prodotto dai praticanti del XV biennio dell’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino, è nato in un contesto completamente diverso: nessuno, neppure i più anziani ed esperti fra di noi, chi ha raccontato una guerra o il terrorismo o immani tragedie, aveva mai sperimentato una situazione del genere, una pandemia, il contagio, la quarantena d’una città, una Provincia, una Regione e ben oltre; e la necessità – non l’opportunità, che è altra cosa – di lavorare ‘a remoto’.
Questo giornale è allo stesso tempo il frutto di quest’esperienza, con l’Urbino dell’emergenza ricostruita attraverso sue storie e figure simbolo e con l’Urbino che verrà tratteggiata nelle speranze e nelle previsioni dei suoi protagonisti, e il racconto di quest’esperienza, come l’hanno vissuta i nostri praticanti: un’occasione straordinaria, e speriamo irripetibile, per tutti loro e per tutti noi, di mettere in pratica quanto imparato e di dimostrarsi capaci di molto di più.
In autunno, un’altra classe di aspiranti giornalisti animerà le prime battute del nostro nuovo biennio. Questa classe sarà già altrove, speriamo a disseminare nei media informazione di qualità. Tutte e tutti porteranno nel cuore Urbino e in una cartellina nel loro zainetto questo numero speciale de Il Ducato. Buona fortuna!, e grazie.
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Ecco perchè Il Ducato non ha mai chiuso, di Lella Mazzoli, direttrice dell’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino
È andata così. Il Covid19 non ha fermato il Ducato. Nel rispetto delle norme del DPCM i giornalisti praticanti della Scuola di Urbino hanno continuato a lavorare, a raccontare con numeri, interviste e immagini il nostro territorio, la nostra Regione. Il Ducato è stata una fonte certa per le persone. Una fonte gratuita sia nella versione on line che cartacea. Tanti i contatti quotidiani ai servizi pubblicati, in specie attraverso Facebook, il social più gettonato anche se hanno preso forza Twitter e Instagram. Una partecipazione attiva, perché i social ci permettono di restare in contatto. Mai come in questo momento la rete è stata vincente. Mai come in questo momento il web è stato utile. I giornalisti del Ducato lo sanno da sempre e sanno che tutti i media hanno importanza perché usandoli tutti si può raggiunge il numero più elevato di persone. E in una pandemia come questa, avere l’informazione vuol dire sapersi comportare nel modo migliore. Per questo abbiamo scelto di restare “in città” e essere utili informando. È il mestiere del giornalista. È il mestiere che i giornalisti del Ducato, assieme ai loro bravissimi docenti, hanno svolto.