HomeUsaUsa: NY, lattine e bottigliette, la corsa ai 5 cents del riciclo

Usa: NY, lattine e bottigliette, la corsa ai 5 cents del riciclo

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 28/12/2019

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Scene di vita newyorchese, all’epoca che il Grande Spreco è stato messo al bando e che Greta Prima ha ispirato il Grande Riciclo. Venerdì pomeriggio nell’Upper East Side di Manhattan, il quartiere dei ricchi per antonomasia – vedere ‘Sei gradi di separazione’ per credere -, ad appena tre isolati dalla residenza del sindaco, Gracie Mansion: Rosa, una donna di colore, aspetta fuori da un edificio degli Anni Trenta, un condominio dove gli affitti raggiungono 13.500 dollari al mese. All’ora solita, il portinaio del condominio se ne esce con una ventina di sacchi blu contenenti lattine e bottigliette in plastica e li deposita sul marciapiede, per la raccolta differenziata. Poi passa a Rosa alcuni sacchi delle immondizie vuoti da 50 galloni l’uno, circa 200 litri: “Serviti pure, Mami”. E la donna comincia a guadagnarsi da vivere: travasa nei suoi sacchi lattine e bottigliette: valgono 5 centesimi l’una, se restituite; venti fanno un dollaro.

La scena è raccontata da Andy Newman sul New York Times. Ma non è una scena inedita. Ed è il prodotto di una somma di fattori: la crisi, le norme (che potrebbero presto cambiare) e solo da ultimo l’accresciuta coscienza ambientale. Nel 2013, Maria Teresa Sette riportava già, nel suo blog, una testimonianza analoga: “A Broadway, nella Manhattan dei musical e dei neon, un senzatetto si trascina dietro su un carrello di supermercato un’enorme busta di plastica trasparente. Il sacco straripa di bottiglie e lattine vuote. E, camminando per le strade di Manhattan, la scena si ripete. Stessi sacchi, stessi carrelli, volti diversi”.

Quello dei raccoglitori di lattine e bottiglie di plastica è un fenomeno che ha dimensioni notevoli, oggi, nella Grande Mela. Dionisia Rivera, ispanica, si fa fotografare da Andrew Seng mentre rovista fra i sacchi blu di un altro condominio: lei – spiega – vende quel che trova a un camioncino che passa ogni giorno e carica, pagandolo, quello che lei e gli altri hanno recuperato.

L’economia in rapida transizione verso il digitale e l’automazione, dove muoiono lavori tradizionali a bassa qualificazione e basso reddito, alimenta le fila dei raccoglitori, che sono migliaia: tra quattro e otto mila secondo alcune stime. Un numero elevato, un indice delle crescenti disparità e dell’aumento delle persone in difficoltà nella metropoli.

Oltre che vendute sulla strada, lattine e bottigliette possono essere portate ai dipartimenti di raccolta e riciclo. Redemption, un documentario prodotto da HBO e nominato agli Oscar per i docu short, racconta – scrive la Sette – “la storia di questo popolo di emarginati, spesso immigrati senza documenti, o gente che ha perso il lavoro e da un giorno all’altro s’è ritrovata per strada a raccattare lattine e bottiglie di plastica rovistando nei bidoni della città”.

Coalition for the Homeless stima a decine di migliaia la popolazione di New York che ogni notte dorme per strada, con un forte aumento mai veramente riassorbito rispetto a prima della crisi del 2008/’09. L’economia cresce, ma gli ultimi della classe non ne traggono vantaggio. Anti, il gap s’allarga.

Nulla a che vedere con gli homeless per eccesso di avidità degli Anni Ottanta: tipo i fratelli Duke, portati sullo schermo da Don Ameche e Ralph Bellamy, che da ricchi finanzieri in Trading Places del 1983 si ritrovano, ad opera di Eddi Murphy e Dan Akroyd, ridotti a barboni in Trading Places del 1988. Ma basta la munifica carità d’un principe – sempre Murphy, in tutt’altro ruolo – a ridare loro l’aggressività degli squali di Wall Street.

Quello delle lattine e delle bottigliette pare un popolo senza speranze di riscatto. Anche se il boom del business innesca litigi, risse e guerre dei prezzi: dove i terreni di raccolta non sono ben definiti, come davanti ai condomini presidiati da Rosa e Dionisia, i ‘raccoglitori’ si contendono i sacchi blu e le loro miserrime ‘ricchezze’.

E ora la situazione potrebbe ulteriormente esacerbarsi se fosse approvata una norma portata avanti dal governatore Andrew Cuomo, che mira ad ampliare il deposito alle bottiglie di vino e liquori. Anche se proprio la coscienza ambientale fra le concause del successo del recupero e del riciclaggio potrebbe rapidamente ‘uccidere’ l’attività, con la diffusione delle borracce che si riutilizzano e l’abbandono di lattine e bottiglie di plastica.

Creato nel 1982 per incoraggiare la raccolta differenziata, il sistema in vigore a New York prevede che il distributore di bevande imponga una commissione di 5 centesimi al negozio che, a sua volta, fa pagare al consumatore 5 centesimi in più. Se la lattina vuota viene riportata al negozio, il cliente riceve indietro i 5 centesimi di deposito; e il negoziante può rivenderla al distributore in modo che venga riciclata, ottenendone 3,5 centesimi.

Se, invece, la lattina viene abbandonata dal consumatore, entra in gioco il Comune: la lattina viene raccolta a consegnata alla società di smaltimento i rifiuti. Per disfarsi dei prodotti riciclabili la città paga una commissione che dipende dal mix di prodotti: più lattine e bottigliette di plastica ci sono più il prezzo è conveniente per New York.

Le autorità invitano i residenti a donare i rifiuti al Comune, ma non molti lo fanno. La norma che Cuomo propugna consentirebbe ai raccoglitori di lattine e bottigliette di guadagnare di più, ma l’Amministrazione cittadina si oppone perché ci sarebbe un aumento delle tariffe da parte di chi si occupa dello smaltimento dei rifiuti.

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gphttps://giampierogramaglia.eu
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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