Prove di voto, oggi, nell’Unione: in cinque Stati, milioni di cittadini sono chiamati a rinnovare istituzioni locali. Un SuperTuesday che è il primo test dopo l’avvio dell’indagine per impeachment contro il magnate presidente: dal New Jersey alla Louisiana, le elezioni diventano un sondaggio sull’operato di Donald Trump.
In gioco c’è soprattutto la tenuta del presidente negli Stati del Sud, che nel 2016, insieme a quelli della Rust Belt, furono fondamentali per il suo trionfo. Oltre al Kentucky, dove Trump sopravanzò Hillary Clinton di 30 punti, si elegge il governatore in Mississippi e in Louisiana, che tre anni fa furono facilmente conquistati dal magnate, rispettivamente con 17 e 20 punti di vantaggio.
Ma ora le cose potrebbero cambiare: gli ultimi sondaggi indicano che nei tre Stati ci sarà battaglia. E i repubblicani rischiano la sconfitta anche in Virginia e in New Jersey, dove si vota per rinnovare i parlamenti locali.
Sì all’impeachment; Biden, Sanders, Warren sempre avanti
La metà degli americani è favorevole al’impeachment e vuole che il presidente Donald Trump sia rimosso, secondo un sondaggio di Nbc/Wst. In campo democratico, tre sondaggi (oltre a Nbc/Wsj, Abc/Wp e Fox), Joe Biden continua a guidare su scala nazionale col 27% seguito da Elizabeth Warren al 23% e da Bernie Sanders al 19%.
Se si votasse oggi, Biden e Warren batterebbero Trump rispettivamente con 9 e 8 punti di scarto. Dietro l’unico a tenere il passo è il sindaco di South Bend nell’Indiana, Pete Buttigieg, anche lui in costante ascesa, a scapito degli altri candidati come Kamala Harris e Cory Booker.
L’economia non aiuta Trump, ma la Warren spaventa Wall Street
Secondo un altro sondaggio, di FT e Peter G. Peterson Foundation, quasi due terzi degli americani ritengono che la loro situazione finanziaria non sia migliorata da quando Trump è stato eletto: il 31% pensa che sia peggiorata, il 33% pensa che non sia cambiata. Il 35% ritiene invece che la sua situazione finanziaria sia migliorata.
I risultati del sondaggio destano dubbi sull’efficacia del messaggio economico del magnate presidente, che imposta la campagna sulla crescita del Pil e sulla corsa della borsa.
D’altro canto, l’ascesa fra i candidati alla nomination democratica di Elizabeth Warren preoccupa Wall Street, che vede nella senatrice del Massachusetts un potenziale “presidente imprevedibile e improduttivo come Trump”. La Warren da anni spinge per una drastica revisione delle regole della finanza e si batte contro la ricchezza dei miliardari.