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L’Intervista – Roberto Di Maulo, l’Europa contro la paura

Scritto per il numero zero de Il Settimanale 2019 e pubblicato lo 01/05/2019

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Un’Europa democratica e unita, in opposizione ai governi sovranisti che alimentano paura e xenofobia. Questo l’auspicio del segretario generale Fismic Confsal e vicepresidente della Cesi (Confederazione europea dei sindacati indipendenti) Roberto Di Maulo. In vista delle prossime elezioni europee, Di Maulo parla dell’importanza di una sensibilizzazione al voto che smuova gli elettori con lo scopo di proteggere l’Unione.

DCosa fate in Europa e per l’Europa e, in vista delle prossime elezioni parlamentari, vi aspettate cambiamenti?
Di Maulo
– La Cesi associa oltre cinquanta sindacati autonomi di circa 25 nazioni europee, con tre milioni di aderenti. Ha uno statuto democratico e viene convocata dalla Commissione europea insieme alla Ces (Confederazione europea dei sindacati), contribuendo ai progetti di legge dell’Unione. Oltre al tradizionale lavoro del sindacato, la Cesi si impegna a favore del Welfare State, affinché non venga sostituito da iniziative privatistiche, cosa che comporterebbe il licenziamento di centinaia di migliaia di lavoratori pubblici, oltre che un aggravio notevole del reddito familiare. Inoltre, combatte la crescente violenza e le aggressioni nei luoghi di lavoro. In vista delle elezioni abbiamo lanciato sul sito www.cesi.org una campagna di sensibilizzazione al voto: populismo e xenofobia sono un rischio per i diritti dei lavoratori. A vincere dovrebbero essere le forze democratiche ideatrici dell’Unione che hanno garantito settant’anni di pace.
Tutte le elezioni hanno comunque dimostrato, finora, un’avversità generale contro le forze politiche della destra sovranista. Non ci aspettiamo cambiamenti in questo senso.

DCome Confederazione sindacale indipendente da orientamenti ideologici, in che modo vivete le elezioni dal punto di vista politico?
Di Maulo – In maniera attiva e autonoma. Ci saranno delle iniziative: quella centrale è stata il 1° Maggio a Napoli, con la partecipazione di molti sindacati europei e l’ufficio di presidenza della Cesi. E’ stata una manifestazione volta al progresso e allo sviluppo. Non daremo indicazioni di voto, ma cercheremo di svegliare la coscienza degli elettori. La paura va superata.

D Dal punto di vista dell’occupazione, come descriverebbe la situazione italiana nel quadro europeo?
Di Maulo – L’Italia è l’unico Paese europeo in recessione, a causa di misure governative sbagliate: il Decreto Dignità, la quota cento e il reddito di cittadinanza non hanno effetti espansivi prevedendo un aumento del Pil (prodotto interno lordo) dello 0,1%, come dimostra il Def (Documento di Economia e Finanza). Quelle risorse andavano impiegate nell’inserimento lavorativo dei giovani, rafforzando l’intreccio scuola-lavoro, o per abbattere il cuneo fiscale che impedisce alle aziende di assumere o, ancora, in favore delle infrastrutture sia tradizionali che digitali. In questo senso ci stiamo battendo contro il blocco della Tav, perché riteniamo che unire il nostro Paese con il resto d’Europa sia fondamentale.

MediaticaMente
Danilo Budite, Sara D’Aversa, Maria Elena Marsico, Giada Panci

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gphttps://www.giampierogramaglia.eu
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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