S’è sparato quando la polizia s’è presentata al suo domicilio per arrestarlo ed è deceduto poche ore dopo, nell’ospedale di Lima dov’era giunto in condizioni disperate. L’ex presidente del Perù Alan Garcia, leader del partito Alleanza Popolare Rivoluzionaria Americana, era coinvolto nell’inchiesta sull’impresa brasiliana Odebrecht, a sua volta implicata nell’indagine brasiliana nota come ‘Lava jato’, che è già costato la condanna e il carcere all’ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva e l’arresto all’altro ex presidente brasiliano Michel Temer, l’uno di sinistra, l’altro conservatore.
Mentre si compiva la tragedia di Garcia, un altro ex presidente peruviano, Pedro Pablo Kuczynski, veniva ricoverato d’urgenza per problemi cardiaci in una clinica di San Isidro. Kuczynski, 80 anni, è da mercoledì 10 in stato di detenzione preliminare che potrebbe protrarsi fino a domenica. Il reato che gli viene contestato è riciclaggio, nel quadro di presunti legami con Odebrecht.
Il mestiere di ex presidente sta diventando estremamente pericoloso in America Latina: anche Christina Kirchner in Argentina e Rafael Correa in Ecuador hanno problemi con la giustizia. L’epidemia di indagati evoca il sospetto che le inchieste servano ad eliminare avversari politici, oltre che, o piuttosto che, a perseguire corrotti. In Brasile, Jair Bolsonaro non sarebbe mai stato eletto se Lula avesse potuto candidarsi.
Garcia, 60 anni, divenne presidente nel 2006, dopo avere vinto il ballottaggio con il candidato dell’Unione per il Perù Ollanta Humala,, e rimase in carica fino alla metà del 2011 – dopo di lui, fu la volta di Humala -. Politicamente molto giovane, García era già stato presidente dal 1985 al 1990 e s’era pure candidato alla presidenza nel 2001, sconfitto al ballottaggio da Alejandro Toledo. Finì sotto inchiesta anche per il ruolo avuto nel periodo del terrorismo senderista.
Kuczynski, 80 anni, esponente d’una famiglia d’ebrei tedeschi d’origine polacca, fu eletto nel 2016, battendo al ballottaggio Keiko Fujimori, figlia dell’ex presidente degli Anni Novanta Alberto, finito in carcere nel 2007 per corruzione e crimini contro l’umanità. Per il Natale 2017, Kuczynski diede la grazia proprio a Fujimori. Nel marzo 2018, dovette dimettersi: si scoprì che aveva barattato la liberazione di Fujimori con un voto dell’opposizione a suo favore, in una vicenda di corruzione.
Nel marzo 2018, gli succedette l’attuale presidente, Martin Vizcarra, ora “costernato per la morte” di Garcia.
Secondo una ricostruzione di quanto accaduto, l’ex presidente, quando ha visto arrivare gli agenti, s’è chiuso in una stanza e si è sparato alla testa: il proiettile – secondo fonti di stampa – gli avrebbe attraversato il cranio, fuoriuscendone. All’ospedale Casimiro Ulloa del quartiere Miraflores, è stato sottoposto a intervento chirurgico, dopo avere superato tre arresti cardio-respiratori. Ma l’intervento non l’ha salvato.
Gli agenti dovevano eseguire un ordine di arresto preventivo del pm José Domingo Pérez, fra l’altro per presunti contributi della Odebrecht alla campagna di Garcia del 2006. Negli Anni ’90, Garcia visse in esilio in Colombia: nel ‘95 il Parlamento gli revocò l’immunità per l’accusa di avere avuto mazzette dal consorzio italiano Tralima per la costruzione della metropolitana di superficie di Lima.