“Dov’è finita Melania Trump?”. Sembra un titolo parodia di ‘Chi ha paura di Virginia Woolf’, dramma teatrale di Edward Albee, dal 1962 rappresentato in tutto il Mondo. Invece, è il tormentone in voga a Washington, dove la first lady, già al centro di illazioni per il suo rapporto un po’ ‘ingessato’ con il marito presidente, non compare in pubblico da almeno tre settimane.
A rilanciare l’interrogativo, la notizia che Melania non trascorre il fine settimana a Camp David, che è la Casa Bianca dei weekend (di lavoro: quelli di relax, si fanno a Mar-a-Lago, in Florida). E così – assicurano quelli che tengono i conti – fanno 22 giorni consecutivi trascorsi ‘in incognito’, da quando si sottopose a un intervento chirurgico per curare quella che la Casa Bianca definisce “una patologia benigna ai reni”.
Un fatto praticamente senza precedenti, nella storia delle first ladies. Ve ne sono state di discrete e riservate, di invadenti e ‘presidentesse’, di ammalate o mezze pazze, ma più o meno si sapeva sempre dove fossero. Su Melania, però, dubbi e gossip sono cominciati già in campagna elettorale, quando la stampa Usa ne scoprì esordi professionali un po’ osé – la terza moglie di Donald Trump è una modella slovena, di 23 anni più giovane di lui – e quando l’accusò di avere ‘copiato’ il discorso alla convention repubblicana (e proprio dalla first lady uscente, l’idolatrata Michelle Obama).
Molte decisioni e atteggiamenti della bella signora sembrano del resto fatti apposta per alimentare dicerie: la scelta di restare a New York fin quando il figlio piccolo Barron non finisse la scuola; il fastidio al contatto col marito lasciato trapelare nei primi viaggi ufficiali; l’insofferenza per alcuni consiglieri presidenziali.
Prima che iniziasse la saga dei 22 giorni, il Washington Post descriveva le vite separate di Donald e Melania: “Non dormono insieme, non mangiano insieme, non vivono insieme; fra la West Wing del presidente e della ‘prima figlia’ Ivanka e la East Wing della ‘first lady’ – che con Ivanka non lega, ndr – è come se ci fosse un muro”. I due si eviterebbero anche in vacanza: lui gioca a golf, lei prende il sole. Le avventure del Trump marito con la pornostar Stormy Daniels e la coniglietta Karen McDougal non hanno certo contribuito a migliorare la situazione.
Nei giorni scorsi sono spuntate teorie cospirative di tutti i tipi sulla ‘scomparsa’ di Melania. Politico ha citato le più fantasiose: ha lasciato la Casa Bianca ed è tornata a New York; sta collaborando col procuratore speciale del Russiagate Robert Mueller per incastrare Donald; s’è rifugiata dagli Obama per scrivere un libro sul marito. Manca solo che il National Enquirer la dia rapita dagli alieni.
Lei è riapparsa mercoledì, ma solo virtualmente: con un messaggio su Twitter ha affermato di stare “benissimo”. “Vedo che i media fanno gli straordinari ipotizzando dove sono e cosa stia facendo. State tranquilli, sono qui alla Casa Bianca con la mia famiglia, mi sento benissimo e lavoro sodo per i bambini e gli americani!”.
L’ultima sua sortita pubblica accanto al presidente è stata il 10 maggio, per accogliere tre cittadini Usa rilasciati dalla Corea del Nord. Il 14 maggio la Casa Bianca annunciava il ricovero in ospedale, dov’è rimasta quasi una settimana. Da allora, nessuna informazione e, anche nello staff, c’è chi sospetta che “I Trump nascondano qualcosa”.
Interrogativi e illazioni si sono intensificati dopo che il presidente è comparso solo alla cerimonia del Memorial Day, al cimitero di Arlington.
Per la portavoce di Melania Stephanie Grisham, sono “tutte sciocchezze”: “Purtroppo abbiamo a che fare con queste teorie del complotto”, dice. Difficile lamentarsene, quando si lavora per il presidente più complottista nella storia dell’Unione. “Sta benissimo: è stata ricoverata in ospedale per quasi una settimana e ora è tornata a casa e si sta riprendendo”. Una convalescenza attiva: incontri con lo staff e preparazione del picnic con il Congresso e dei fuochi del 4 Luglio. Melania c’è, anche se non si fa vedere (neppure da Donald).