Il 24 febbraio si è svolta la prima udienza del caso Transurbano, che vede Àlvaro Colom, ex presidente del Guatemala (2008-2012), e Juan Albert Fuentes, ex ministro delle finanze e attuale presidente del CdA di Oxfam International, agli arresti dal 13 febbraio per frode.
Secondo l’indagine della Cicig [1], la Commissione internazionale contro l’impunità in Guatemala, il governo di Colom avrebbe intascato tramite delle società fittizie una parte dei fondi destinati al trasporto pubblico della capitale guatemalteca. La somma frodata ammonterebbe a circa 115 milioni di Quetzal (15.6 milioni di dollari).
La Línea
Non è la prima volta che nelle indagini anti-corruzione finisce sotto processo un presidente. Con l’attuale commissario Iván Velásquez, in carica dal 2015, la Cicig arrestò nel 2015 Otto Perez Molina, dimessosi dalla carica di presidente per affrontare le accuse del caso La Línea.
Secondo le Cicig, la Línea era una rete di contrabbando che imponeva tangenti doganali. Avrebbe di fatto frodato il fisco per 330 milioni di dollari. Perez Molina e l’allora vicepresidente Roxana Baldetti sono indagati come capi dell’organizzazione. Il processo è ancora in corso in contemporanea a quello del caso Transurbano, tanto che gli ex presidenti Molina e Colom sono detenuti entrambi nella prigione di Mariscal Zavala, nell’omonima base militare alla periferia della capitale.
Prima della democrazia
La corruzione strutturale del Guatemala ha radici nella guerra civile. Già negli anni della dittatura lo Stato Maggiore presidenziale (Emp, Estado Mayor Presidencial) intratteneva rapporti col narcotraffico [2] e imponeva il suo controllo nelle zone di provincia come una struttura parastatale. Era una forza militare e d’intelligence. All’Emp si attribuiscono le stragi di civili tra i pueblos montuosi degli altopiani maya [3].
Dissoltosi l’Emp negli anni novanta con il processo di democratizzazione, la sua attività è continuata come Ciacs [4](Corpi illegali e apparati clandestini di sicurezza), del quale farebbe parte lo stesso Otto Perez Molina, generale dell’Emp e poi presidente (2012-15).
Cicig contro Ciacs
Istituita nel 2006, la Cicig è un organo giudiziario indipendente. La commissione è sostenuta dalle Nazioni Unite e gode di un forte appoggio statunitense, rinnovato dall’Amministrazione Trump. Uno dei suoi propositi è l’eliminazione della rete di potere delle Ciacs, ancora in gran parte nell’anonimato.
Malvista dall’attuale governo in carica, la Cicig ha chiesto al presidente Morales (in carica dal 2015) la revoca dell’immunità presidenziale. Secondo Morales, si tratterebbe di un attentato alla Costituzione [5].
Gabriele Di Donfrancesco @GabriDDC
Note
[1] Comisión Internacional contra la Impunidad en Guatemala.
[2] Il Guatemala è un corridoio essenziale per i cartelli colombiani e messicani nel traffico di droga verso gli Stati Uniti. Nel paese operano i cosiddetti Transportistas, spedizionieri.
[3] La più importante raccolta di testimonianze e ricerche sulle stragi commesse negli anni della guerra civile è il Nunca más guatemalteco, anche noto come Rapporto Rehmi del Progetto interdiocesiano per il Recupero della Memoria storica (1998).
[4] Cuerpos Ilegales y Aparatos Clandestinos de Seguridad. Fonte Insight Crime.
[5] I dati delle indagini sono raccolti da Prensa Libre e dal sito ufficiale della CICIG.