Il migliore amico dell’uomo è da molti anni il coprotagonista di un nuovo sport, che rivoluziona l’antica pratica del traino della slitta. Questa tipologia di attività sportiva è composta da tre discipline: canicross, bikejoring e scooter. Si tratta di una nuova applicazione a livello sportivo di quella che era un’antichissima pratica a scopo funzionale. Si è particolarmente sviluppata quella del canicross, che da diversi anni vede l’organizzazione di campionati nazionali e mondiali, i cui protagonisti sono cani di diverse razze e provenienze, padroni grandi e piccini.
Il 14 e il 15 ottobre 2017 si è conclusa, tra le montagne di Santa Maria Maggiore (VB), la ventesima edizione del Campionato Europeo di Canicross e Bikejoring ECF. Si sono presentati oltre 700 atleti rappresentanti di quasi venti Nazioni, di cui 50 italiani. Le competizioni, suddivise per categorie d’età (dai 7/10 anni agli over 60), sono singole o in batteria, con staffette maschili e femminili.
Per saperne ancora di più, abbiamo intervistato Stefano Battaglini, fondatore del gruppo “Corri a 6 zampe“.
In tutti gli sport di squadra serve un’abbondante dose di fiducia tra i compagni per riuscire a essere competitivi in gara, se il tuo compagno è un cane il lavoro sotto questo aspetto si duplica. Bisogna essere severi per impartire i comandi ma allo stesso tempo molto comprensivi, perché il tuo compagno parla una lingua diversa dalla tua, ti va di raccontarci un po’ la tua esperienza?
“La mia opinione è che sia più semplice di quello che sembri. Certamente non banale, perché gli equilibri sono delicati e c’è bisogno di sintonia. La cosa che però non è mai così evidente è che la corsa è un linguaggio comune che condividiamo con il nostro cane e quindi riesce a “connetterci” a loro in un modo molto profondo. Quello che all’apparenza è uno sport prettamente fisico, poi risulta invece essere un eccezionale collante dell’intelletto, che riesce a mettere in sintonia due essere viventi così diversi.
Non si corre quindi il rischio di essere trascinati dall’ambizione e dalla competitività al punto da non riconoscere di stare chiedendo forse troppo al nostro compagno?
“Certamente l’esasperazione della prestazione rischia sempre di mettere a rischio la buona riuscita della pratica di uno sport. Questo è sempre valido e nel canicross chi commette questo errore rischia di mettere a repentaglio la salute del suo cane. Ecco perché noi all’interno del binomio dobbiamo essere sempre la parte razionale, quella che al nostro cane manca. Mai oltrepassare il limite è proprio la filosofia del nostro gruppo che vede uno dei suoi motti recitare: “L’unità di misura delle nostre corse non è né la distanza, né il tempo, è la felicità!”
Per maggiori informazioni si rimanda alla pagina web dell’European Canicross federation (ECF) (www.ecf2017.it), che offre un importantissimo servizio per chiunque voglia partecipare o assistere alle competizioni.
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Castellani Chiara, Cerniglia Eleonora, De Virgilio Samantha, Esposito Giusy, Mazzamauro Chiara, Parlato Tonia